Good Luck Girls by Charlotte Davis

autore:Charlotte Davis [Davis, Charlotte Nicole]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2020-05-13T12:00:00+00:00

13

«Dove diavolo è?» domandò Aster, correndo verso il limitare del bosco. Ora la luna era alta in cielo e spandeva sugli alberi una luce argentea. Non potevano restare lì in attesa di Zee; gli aguzzini di Scarcliff sarebbero arrivati da un momento all’altro.

«Non lo so» disse Clementine, la voce spezzata, innaturale. «Non ci avrebbe abbandonate se non in caso di emergenza. Tu sai che non l’avrebbe fatto.»

Aster scambiò un’occhiata con Violet. E se le aveva abbandonate? E se alla fine aveva deciso che con loro era più il rischio che il guadagno, e le aveva lasciate lì a morire?

E se invece ha ragione Clementine ed è lui in qualche pasticcio?

All’altro lato del muro il rimbombo degli zoccoli si fece più forte. I gendarmi erano arrivati.

«Torniamo al bivacco, vediamo se è lì» decise Aster.

«Ma abbiamo già fatto i bagagli» le ricordò Tansy.

«Be’, dove altro vuoi che andiamo?» ribatté brusca Aster. «Quei gendarmi sono dietro le mura e i loro amici aguzzini non avranno problemi a scavalcarle. Non possiamo restare qui. Il vecchio bivacco è un altro punto in cui Zee sa che può trovarci. Vedremo se è lì e poi penseremo al da farsi.»

«D’accordo, Aster, ma non abbiamo l’anello di teomite» disse Violet.

Merda.

La constatazione abbatté l’ultimo residuo di combattività in Aster. Di colpo, e con straordinaria nitidezza, udì l’alzarsi e l’abbassarsi delle grida dei vendicanti subito oltre il limitare del bosco. Ti ci abituavi, se crescevi nello Scab. Imparavi a ignorarli come imparavi a ignorare il rimbombo del sangue che ti saliva nelle orecchie. Ma fingere che i vendicanti non esistessero non li faceva sparire.

Se Aster avesse condotto il gruppo in quella foresta senza protezione, sarebbero state fatte a pezzi.

Mallow imprecò. «Al diavolo» disse, e si infilò tra gli alberi prima che Aster potesse fermarla. «Preferisco farmi prendere dai Morti che da quei bastardi laggiù. Il bivacco è solo a un chilometro, possiamo farcela.»

«Aspetta!» gridò Tansy, correndole dietro.

Clementine guardò Aster, stravolta. «Aster, io… devo seguirle» balbettò. «Loro non sono in grado di vedere i vendicanti, se attaccano. E Zee…»

Aster annuì. Fece cenno a Violet di seguirle. «Su, vieni!»

Violet esitò, come se stesse valutando un’altra opzione. Ovviamente, però, non ce n’erano.

Si tuffarono fra le nere fauci della foresta.

Era molto più difficile correre nella selva che attraverso Scarcliff. Il terreno roccioso e accidentato minacciava di sbilanciarle a ogni passo, e i bassi rami spinosi della boscaglia ghermivano braccia e gambe come artigli. La luce della luna brillava solo quanto bastava per vedere a un palmo di naso. Aster faceva del suo meglio per star dietro alle compagne, ma quel duro atterraggio l’aveva fiaccata. Erano ancora abbastanza vicine alle mura per non essere completamente senza difesa dai vendicanti, ma da un momento all’altro…

E in quel momento arrivarono. La loro presenza attenta, fredda e famelica circondò Aster. Le strisciò sulla pelle come una corrente voltrica. La temperatura precipitò.

Da un punto imprecisato davanti a lei arrivò il grido di Tansy.

«Sophia!» urlò Mallow. Il vero nome di Tansy. Clementine prese la rincorsa e scomparve nell’oscurità.

«Maledizione, Aster, non era meglio farci correre a una velocità normale?» disse Violet fra i denti.

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